Presentazione del libro “Michele Pane. La vita” a Cosenza
Scritto on 12 Feb, 2012 in News | 0 commenti
Il prossimo 16 febbraio 2012 a Cosenza sarà presentato al pubblico il volume Michele Pane. La vita di Giuseppe Musolino.
La presentazione si terrà presso la libreria UBIK alle ore 18,00 e vedrà l’intervento del prof. Franco Ferlaino, cultore di Antropologia presso l’Università della Calabria. A coordinare e introdurre sarà Andrea Amoroso, ricercatore UNICAL.
E’ prevista anche la proiezione di fotografie e documenti inediti nonché la lettura di alcune poesie in vernacolo. Sarà presente l’autore.
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Leggi tuttoPresentazione del libro a Conflenti
Scritto on 9 Feb, 2012 in News, Eventi e manifestazioni | 0 commenti
Si svolgerà il prossimo 11 febbraio 2012 alle ore 18 presso il Ristorante Il Brigante, ubicato nel centro storico di Conflenti (pr. Catanzaro) la presentazione del libro Michele Pane. La vita di Giuseppe Musolino.
La manifestazione è stata organizzata da Mariano Marotta insieme all’UNLA di Conflenti e si inserisce nel quadro di una serie di eventi che il “Laboratorio culturale conflentese” ha attivato per promuovere la cultura nel territorio.
A discutere con l’autore del libro sarà Armando Orlando, scrittore di San Mango d’Aquino [questo è il link al suo sito personale] , autore di numerosi articoli e saggi soprattutto, ma non solo, sulla storia e le tradizioni calabresi. L’evento conflentese sarà un’occasione non solo per parlare del poeta Michele Pane nella patria del suo grande amico Vittorio Butera, ma anche del tema dell’emigrazione al quale tutta la storia di Michele Pane è collegata.
L’incredibile storia di una copia di “Garibaldina”
Scritto on 16 Gen, 2012 in News | 0 commenti
A volte le cose più incredibili accadono veramente! Una di queste è il percorso durato più di sessant’anni compiuto da una copia della Garibaldina di Michele Pane (vedi l’articolo in “Opere pubblicate”) da Chicago in Adami, poi forse a Firenze, in Emilia Romagna e infine in Adami. Finalmente è tornata “a casa”!
Di cosa si sta parlando? Procediamo con ordine.
Nel 1949, uscita finalmente dalle rotative della casa editrice ILEB di New york, vede la luce l’opera Garibaldina di Michele Pane il quale, naturalmente, appena avutane qualche copia (la cosa fu alquanto travagliata, come si racconta in Michele Pane. La vita), le inviò ad amici e parenti in Italia. Una di queste copie, la n. 726, fu spedita a Giuseppe Adamo, Pepè, figlio di Simone a sua volta figlio di Marianna Pane, sorella del poeta. Pepè qindi era nipote di Michele il quale lo aveva conosciuto e anche frequentato durante la sua lunga permanenza in Adami nel 1938 e 1939.
Simone Adamo nel frattempo si era trasferito con tutta la famiglia a Firenze, e questo spiega il “tòsco cittadino” usato da Michele Pane nella dedica. Non sarà superfluo qui ricordare che in dialetto decollaturese tòsco significa anche “bello” ed è per il doppio significato che viene usato in questi versi.
La copia di Garibaldina, quindi, prende la via della Toscana al seguito della famiglia. Negli anni successivi, alla morte di Simone, Giuseppe Pepè Adamo si trasferisce a sua volta e si perdono le tracce del famoso libretto, forse smarrito durante qualche trasloco. Nessuno lo cerca più.
Passano gli anni, anzi passano molti anni. Nel 2009, in Adami, si costituisce il Parco Letterario-Storico-Paesaggistico con l’intento di valorizzare e salvaguardare il grande patrimonio naturalistico e culturale del territorio. Sotto la guida del Presidente arch. Luigi Adamo i soci raccolgono materiale e testimonianze, svolgono attività varie finchè sorge l’esigenza di disporre di una sede fissa che possa anche svolgere le funzioni di un embrionale museo della memoria. Dopo vari contatti, i discendenti della famiglia Adamo, cioè della sorella di Michele Pane Marianna e il marito Giuseppe Adamo, proprietari della casa che per molti anni ospitò l’uffico postale di Adami (all’epoca il servizio postale veniva concesso in appalto per cui l’aggiudicatario lo trasferiva nella propria abitazione), hanno deciso di concederlo in uso temporaneo al Parco Letterario. La sede viene pulita e sistemata dai volontari dell’associazione e il giorno 18 dicembre 2011 viene inaugurata (vedi articolo dedicato).
Nel frattempo Saverio Bonacci, componente del direttivo del Parco Letterario, collezionista ed esperto frequentatore della rete internet, scopre che nel sito di una libreria online di libri usati è stata posta in vendita una copia della Garbaldina di Michele Pane. Egli ne possiede già una copia per la sua collezione personale ma, pensa, ne potrebbe servire un’altra per ingrossare la collezione di opere di cui il Parco Letterario vuole dotare la propria esposizione. Si affretta quindi a fare un’offerta per l’asta su eBay e si aggiudica l’oggetto. La libreria che lo vende si trova a Ravenna, e nulla lascia intravedere un collegamento con la casa di Decollatura.
Quando Saverio riceve il pacchetto rimane piacevolmente sorpreso dalla presenza della dedica autografa che impreziosisce il volume ma ancora di più rimane sbalordito quando, portata la copia per mostrarla agli altri amici del Parco, non si scopre che il Pepè della dedica era proprio colui che abitava in quella casa che era destinata ad accogliere quella copia di Garibaldina!
Dopo più di sessanta anni la copia ha raggiunto l’indirizzo a cui era stata destinata. Chissà per quali misteriose vie quella copia era andata dispersa, e chissà perché era finita in quel negozio. Che probabilità avrebbe avuto una copia di piccolo libretto in una scatola di un rivenditore di libri usati della provincia di Ravenna di essere visto e riconosciuto da una persona che aveva notizia di Michele Pane? E che probabilità ci sarebbe stata che questa persona, se anche fosse esistita, avrebbe portato il libro nella casa che gli era propria? Nessuna possibilità! Eppure tutto ciò è veramente accaduto. La copia è adesso di proprietà del Parco Letterario-Storico-Paesaggisitico di Adami. Meraviglie di Internet!
Giuseppe Musolino
Leggi tuttoCarmelo Calci sulla mostra “Garibaldi e i volontari Calabresi” a Lamezia Terme
Scritto on 9 Gen, 2012 in News | 0 commenti
Pubblichiamo un contributo di Carmelo Calci, curatore della mostra che si svolge a Lamezia Terme, che illustra il significato della manifestazione e ripercorre i momenti salienti della cerimonia d’inaugurazione. Molto utile è per coloro che intendono visitare la mostra anche la particolareggiata descrizione dei pezzi più importanti.
GARIBALDI E I VOLONTARI CALABRESI IN MOSTRA A LAMEZIA TERME FINO AL 17 MARZO 2012
di Carmelo Calci
A conclusione delle celebrazioni del 150° dell’Unità d’Italia che terminano il prossimo 17 marzo 2012, sabato 10 dicembre 2011 è stata inaugurata a Lamezia Terme nel Complesso San Domenico, una grande mostra sul Risorgimento Italiano. Come più volte ha ricordato il nostro Presidente Giorgio Napolitano queste celebrazioni possono contribuire affinché in ogni italiano, soprattutto nei più giovani, non si spenga il sentimento di gratitudine verso chi generosamente, senza risparmiarsi, si prodigò per la liberazione e per l’unità d’Italia. La mostra dal titolo Garibaldi e i volontari calabresi nell’epopea risorgimentale resterà aperta fino al 17 marzo 2012 e vuole ricordare non solo il mito di Garibaldi ma anche i tanti calabresi che contribuirono all’unità d’Italia.
L’inaugurazione è stata preceduta, nella sala consiliare di Corso Numistrano da una breve introduzione dello scrivente e dal saluto del Sindaco Gianni Speranza; un momento toccante è stato quando i ragazzi del liceo Tommaso Campanella hanno intonato prima l’Inno di Mameli e poi il Va pensiero del Nabucco di Giuseppe Verdi; poi, come da programma, la conferenza “Garibaldi agricoltore” tenuta dal pronipote dell’Eroe, Giuseppe Garibaldi. Subito dopo l’inaugurazione della mostra, che si è potuta realizzare grazie alla disponibilità del Comune di Lamezia Terme e alla collaborazione dell’Associazione Culturale “Roma oltre le mura” e dell’Associazione Archeologica Lametina.
Lungo le scale per raggiungere al primo piano gli ambienti espositivi della mostra sono disposti i ritratti dei “Mille” di Garibaldi e due grandi e rare litografie realizzate nel 1882 dopo la morte dell’Eroe, di cui una presenta i componenti della sua famiglia con ritratti disegnati a matita da Giovanni Lippi ricavati da fotografie, eccetto quelli dei genitori e della moglie Anita e, l’altra illustra, in una sintesi iconografica, gli episodi più salienti delle vita eroica di Garibaldi, mentre a destra in un’altra litografia sono i ritratti dei Mille ancora vivi nel 1923.
La mostra si articola essenzialmente in due corridoi del chiostro dell’ex convento di San Domenico e in una sala con affreschi di Giorgio Pinna recentemente restaurata.
Nel lungo corridoio frontale, attraverso 12 pannelli, si ripercorrono le fasi più importanti del nostro Risorgimento: i primi quattro pannelli sono dedicati ai Padri della Patria: Garibaldi, Mazzini Cavour e Vittorio Emanuele II, gli altri 8 agli eventi più significativi della nostra storia risorgimentale.
Sulla parete sinistra sono collocati due busti, uno di Giuseppe Garibaldi (1875) e un altro di Giuseppe Mazzini (1872) firmati dallo scultore Giovanni Spertini (Pavia 1821 – Milano 1895) provenienti dalla collezione di Salvatore Scavuzzo, Trezzano Rosa (MI), ai lati di un medagliere contenente medaglie commemorative dei due illustri personaggi. Sulla stessa parete su uno sfondo rosso pompeiano si susseguono numerosi dipinti, stampe, oleografie, placche di bronzo e di ceramica relative a personaggi ed eventi del nostro Risorgimento ed un’altra vetrina medagliere. Segue una piccola sezione con importanti cimeli dedicata allo Stato Pontificio e al Regno delle Due Sicilie dove si fa notare un grande olio su tela del re Ferdinando II (propr. eredi Stocco, Decollatura).
Al centro tra i pannelli una grande vetrina con tantissimi documenti, fotografie, medaglie, ceramiche, bronzi, cimeli tra cui una camicia rossa e una sciabola mod. 1855 con la lama decorata che riporta la scritta da un lato W GARIBALDI e dall’altro W V. E. II con sul tallone lo stemma Sabaudo tra trofei di bandiere.
Sulla parete destra, una vetrina contiene oggetti, medaglie e documenti riguardanti il 1848 e 1849, mentre un’altra con medaglie commemorative ed onorificenze si distingue per un interessante cofanetto in palissandro con ornamenti in bronzo dorato contenente il ritratto su lamina di bronzo dorato di Vittorio Emanuele II e la serie completa delle 7 medaglie del Risorgimento Italiano incise e coniate da Francesco Grazioli (Milano 1830-1907), alcuni quadri di personaggi risorgimentali e un busto in ceramica policroma di Garibaldi.
Nello spazio dedicato ai volontari calabresi è di notevole impatto il dipinto di Giovanni Nicotera, i ritratti realizzati dallo scultore e pittore Paolo Restivo nel 1896 di Francesco e Michele Matarazzo e di Francesco Fiorentino, nonché quello di Nicola Sposato del pittore Felice Fiore (Sambiase 1868 – Cosenza 1958), tutti provenienti della ex sala consiliare di Sambiase. Particolarmente interessanti anche i ritratti e i cimeli degli eredi Stocco di Decollatura come un olio su tela di Edoardo Stocco, una foto di grande formato di Antonio Stocco con la moglie inglese Louise Townsend Smith, il bozzetto in gesso (1911) di Francesco Stocco dello scultore Leonardo De Candia e alcuni documenti autografi di Garibaldi e Giuseppe Sirtori. Una vetrina invece accoglie oltre ad altri cimeli e documenti di Francesco Stocco e dei suoi nipoti, anche quelli di Nicotera, G.M. Cataldi, Orazio Scalfaro (archivio Emilio Cataldi) e di altri patrioti lametini, mentre in altre due sono da segnalare la giubba dell’ufficiale Vincenzo Minici della Guardia Nazionale e nell’altra diverse sciabole dell’esercito del Regno delle Due Sicilie. Alcuni pannelli illustrano le biografie di Francesco Stocco, Giovanni Nicotera, Francesco e Michele Matarazzo, G.M. Cataldi, Orazio Scalfaro, Giuseppe Maione, Felice Sacchi, Andrea Cefaly, Francesco Fiorentino e Antonio Maria Tallarigo, mentre in uno sono ricordati i 21 calabresi dei Mille e in altri due i condannati politici del distretto di Nicastro per i moti del 1848 e i volontari garibaldini del II Reggimento dei Cacciatori della Sila nella “Divisione Stocco” che combatterono al Volturno. In una postazione video l’intervista a Giuseppe Garibaldi realizzata dalle Poste Italiane in occasione del 150° anniversario della Spedizione dei Mille e inserita in un DVD del folder che ricorda tale avvenimento.
Nella sala recentemente restaurata poi è possibile vedere un altro video realizzato dal regista Lamberto Lambertini per la Società Dante Alighieri in occasione del 150° dell’Unità d’Italia, oltre a due vetrine con libri e altre curiosità legate all’Eroe dei Due Mondi, vi sono collocati un bellissimo busto in terracotta del XIX sec. di Giuseppe Garibaldi (coll. Carmelo Calci, Roma), una statua in gesso di Carlo Pisacane proveniente dal Palazzo Nicotera di Sambiase (propr. Maria Luigia Cimino Proto) e un grande dipinto del 1922 di Andrea Fossombrone (Zara 1887 – Milano 1963) proveniente dalla collezione Scavuzzo, realizzato in memoria dei caduti nella grande guerra dei collaboratori dello Stabilimento di arti grafiche Alfieri & Lacroix di Milano, non volendo dimenticare che il Risorgimento Italiano si può considerare concluso con la Grande Guerra o Quarta Guerra d’Indipendenza (1915-1918) combattuta e vinta contro l’Austria.
da Carmelo Calci, Garibaldi e i volontari calabresi in mostra a Lamezia Terme fino al 17 marzo 2012, in Storicittà XX, n. 198, Dicembre 2011, pp. 60-62.
Visita la Galleria fotografica della mostra |
Sfoglia la pubblicazione Decollatura ricorda i suoi Patrioti sulla figura di Francesco Stocco, edita dall’Amministrazione Comunale di Decollatura in occasione dei festeggiamenti per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia, curata da Carmelo Calci. |
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